Ritorna a Brescia la Vittoria Alata restaurata

15.09.20
Iniziative sociali
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L’Opificio delle pietre dure di Firenze sta ultimando il restauro della Vittoria Alata, grande bronzo archeologico simbolo di Brescia. L’apertura al pubblico è prevista per fine novembre.

Dopo tre anni trascorsi a Firenze per un importante restauro, la Vittoria Alata tornerà a Brescia in ottobre. Il pubblico potrà ammirare nuovamente il grande bronzo nel nuovo allestimento della cella orientale del Capitolium (luogo del suo ritrovamento) su uno speciale basamento antisismico. Prima dell’inaugurazione è prevista una visita a porte chiuse del Presidente Mattarella.

L’opera

Uno dei pochi bronzi di grandi dimensioni conservatosi sino ai nostri giorni, riproduce la dea romana della Vittoria che scrive il nome del vincitore su uno scudo, ora mancante.

Prodotta nel secondo quarto del I secolo d.C. da un’officina bronzistica dell’Italia settentrionale, è stata scoperta nel corso di scavi archeologici del 1826 presso il Capitolium dell’antica Brixia ed è diventata il simbolo storico della città.

La sua immagine è nota a livello internazionale anche grazie alle numerose copie che dall’Ottocento sono state esposte in numerosi musei in Europa e negli Stati Uniti. Napoleone III ne chiese una copia per celebrare la vittoria di Solferino contro l’esercito austriaco nel 1859. La bellezza della statua fu decantata anche da Gabriele D’Annunzio e Giosuè Carducci.

Il restauro

I restauratori hanno  rimosso il riempimento interno alla statua, originariamente cava, inserito circa 180 anni fa con il primo restauro dell’opera, per conferire stabilità. Le componenti organiche del riempimento ottocentesco rischiavano di causare alterazioni pericolose e il sostegno in ferro stava provocando una lenta sofferenza strutturale. Nel complesso sono stati rimossi quasi 100 kg di materiale di varia natura.

L’attività di pulitura delle superfici esterne ha eliminato le varie sostanze accumulate nel tempo sulla superficie del bronzo (prodotti incoerenti dell’alterazione del bronzo, residui terrosi e materiale organico carbonizzato).

Questo delicato lavoro ha fatto riemergere la morbidezza del panneggio e alcuni accurati dettagli della testa: le sopracciglia, il diadema e l’acconciatura dei capelli. Sulle braccia e sulle mani sono state recuperate tracce di doratura ulteriori rispetto a quelle già conosciute.

All’intervento conservativo, proposto dalla Fondazione Brescia Musei e dal Comune di Brescia, ha contribuito anche il Gruppo Camozzi.

Lodovico Camozzi, Presidente del Gruppo Camozzi, ha commentato:

“Siamo molto fieri di aver preso parte al restauro della Vittoria Alata e siamo sempre pronti a restituire al territorio ciò che abbiamo ricevuto per  lasciare un’eredità alle generazioni future.”